L’integrazione dei bambini e l’obbligo della scolarità devono prevalere rispetto all’interesse privato del genitore che invoca il precetto della religione cui l’adulto aderisca, per essere dispensati da un obbligo come nel caso delle lezioni di nuoto durante l’orario scolastico.
Il caso è quello delle sorelline di Basilea i cui genitori musulmani avevano interdetto le lezioni scolastiche obbligatorie di nuoto miste impartite alle scuole elementari. I genitori motivavano il loro veto con la volontà di educare le figlie conformemente ai precetti del Corano.
Sul caso interveniva nel 2010 il Dipartimento dell’educazione del Canton di Basilea Città infliggendo ai genitori multe per complessivi 1.400,00 franchi svizzeri; la sanzione veniva confermata dal Tribunale federale in rigetto del ricorso inoltrato dal padre delle bambine.
I giudici di Strasburgo, successivamente interpellati hanno condiviso la decisione dei colleghi di Losanna, confermandola con la sentenza depositata martedì 10 gennaio 2017 e dando lezione di laicità.